L’ Organo di Controllo dei Comuni non trova pace

La revisione legale logo
20 Novembre 2012

La denuncia è partita Mercoledì scorso con una nota pubblicata sul sito dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Tivoli,: non è oro tutto quel che luccica. Poi ripresa lunedì da un quotidiano nazionale, che ne ha ampiamente illustrato le problematiche, e diventata oggetto di preoccupazione generale all’interno del settore dei professionisti che si occupano di revisione locale. Parliamo appunto del controverso emendamento presentato in sede di conversione del D.L. 174/2012 che ha ottenuto la fiducia alla Camera e sta per essere approvato dal Senato, in merito ai collegi di revisione nei piccoli comuni.

Infatti è durata l’attimo di una mattinata la soddisfazione espressa Martedì scorso dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in merito al passo indietro del Parlamento sulle norme di riordino degli enti locali. Se vogliamo possiamo parafrase un vecchio detto, però invertendolo: con una mano tolgo e con l’altra prendo. Infatti così sembra sia stato. Leggendo il nuovo testo del decreto di riordino degli enti locali, (atto camera 5520 “conversione in legge del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”) abbiamo avuto il piacere di leggere che è stata cassata la norma che prevedeva per gli Organi di revisione dei Comuni con popolazione superiore a 60.000 abitanti e quelli capoluogo di Provincia, che un componente del collegio dei revisori, con funzioni di Presidente, fosse designato dal Prefetto e scelto dai Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze tra i dipendenti dei rispettivi Ministeri.